Fattori che determina l’occlusione
Quali sono i fattori scatenanti un’occlusione?
I fattori che influenzano l’occlusione sono rappresentati da tutte quelle condizioni che determinano la morfologia occlusale dei denti. Essi si distinguono in due diversi tipi:
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fattori determinanti verticali: sono anche chiamati componenti del movimento mandibolare e possono essere:
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inclinazione, curvatura e andamento del tragitto condilare: se in visione sagittale si congiunge il percorso dei condili durante la protrusione con un piano di riferimento orizzontale, si ottengono due linee che formano un angolo, detto angolo condilare. Esso dipende dall’inclunazione del tubercolo articolare dell’osso temporale e quindi varia da individuo ad individuo. In presenza di tragitti ripidi bisogna realizzare cuspidi più alte, viceversa invece bisogna modellare le cuspidi e appiattire le fossette.
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Sovraocclusione orizzontale o overjet: è la distanza che intercorre tra il margine libero degli incisivi centrali superiori e inferiori in senso orizzontale.
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Sovraocclusione verticale o overbite: è la distanza che intercorre tra il margine libero degli incisivi centrali superiori e inferiori in senso verticale. Se l’overbite è profondo sono consentiti cuspidi più lunghe.
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Movimento di Bennett: il movimento di lateralità comporta uno spostamento laterale del corpo mandibolare che evidente come spostamento verso l’esterno del condilo lavorante. Quanto maggiore è lo spostamento laterale della mandibola tanto più basse dovranno essere le cuspidi.
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Inclinazione del piano occlusale in relazione a quella del tragitto condilare: il piano di occlusione è un piano immaginario che è formato dall’unione di vari punti di contatto che realizzano i denti delle arcate antagoniste. Quanto più il piano di occlusione è parallelo all’inclinazione del tragitto condilare tanto meno elevate dovranno essere le cuspidi e piatte le fosse.
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Raggio della curva di Spee: ad un raggio di curvatura corto corrisponde una curva di Spee accentuata. Quindi in generale quanto più lungo è il raggio della curva antero- posteriore di Spee tanto più lunghe dovranno essere le cuspidi e più profonde le fosse dei denti posteriori.
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Moviementi del condilo lavorante sul piano verticale: con il movimento di laterosurtrusione(ovvero la combinazione dello spostamento laterale con lo spostamento verso l’alto) le cuspidi dal lato lavorante devono essere corte. Invece, con il movimento di laterodetrusione (ovvero la combinazione dello spostamento laterale con lo spostamento verso il basso) le cuspidi lavoranti devono risultare lunghe.
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fattori determinanti orizzontali: determinano la posizione di creste e solchi le cui caratteristiche morfologiche dipendono dai seguenti fattori:
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Posizione craniale dei denti: è la posizione posseduta da un dente nella cavità orale. Quanto più il dente è vicino al centro di rotazione tanto più acuto risulta l’angolo formato dai solchi lavoranti con quelli non lavoranti.
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Spostamento laterale della mandibola nei movimenti laterali: nell’arcata superiore quanto maggiore è lo spostamento laterale tanto più distanti risultano i solchi di lavoro e non lavoro. Nell’arcata inferiore quanto maggiore è lo spostamento laterale tanto più mesializzati risultano i solchi di lavoro e non lavoro.
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Direzione assunta sul piano orizzontale dal condilo di lavoro durante il movimento di lateralità: nell’arcata superiore quanto maggiore è l’entità della lateroprotusione del condilo lavorante tanto più mesializzati sono i solchi che lavorano e che non lavorano. E viceversa nell’arcata inferiore.
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