Eziologia e classificazione delle malocclusioni
Il risultato finale di un trattamento ortodontico dipende innanzitutto dalla formulazione del piano terapeutico, da una corretta diagnosi e da una perfetta esecuzione della tecnica impiegata. Il fenomeno eziologico va ricercato nella combinazione dei seguenti fenomeni:
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Eredità: delle ricerche genealogiche compiute in varie generazioni di alcune famiglie celebri, hanno determinato che alcune anomali dento-maxillo-facciali si trasmettono come i caratteri ereditari descritti da Mendel.
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Cause patologiche o distrofiche: iperattività o deficienze di alcuni ormoni e vitamine alterano il metabolismo osseo, modificando in eccesso o in difetto lo sviluppo scheletrico e generano anomalie.
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Cause morfologiche: nel corso della filogenesi si sono determinate delle modifiche nell’impalcatura cranio-facciale dell’uomo. I mascellari, per esempio, hanno subito una graduale diminuzione di volume, senza una conseguente diminuzione di grandezza dei denti.
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Cause funzionali: rientrano in questo gruppo le cause che provocano un’errata distribuzione delle sollecitazioni che agiscono sulle ossa mascellari e sui denti nelle molteplici attività di respirazione, della deglutizione, del succhiamento e della fonazione
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Cause locali o dentali: per prevenire le premature avulsioni di denti decidui che possono provocare disquilibri considerevoli nell’organizzazione morfologica delle arcate dentali, è molto importante la terapia precoce delle carie.
Si parla di normocclusione quando vi è un assenza di affollamenti, sono presenti rapporti normali in senso trasversale o verticale o assenza di sofferenza a livello paradontale.
Quando è possibile invece definire una malocclusione?
Tutti i casi che differiscono da quelli di normocclusione sono detti di malocclusione. Essi si possono distinguere in quattro categorie:
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Discrepanze alveolo-dentali che a loro volta possono essere suddivise in:
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Sintostasia micrognatica: consiste nell’affondamento dei denti in direzione normale sul supporto osseo troppo piccolo.
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Sintostasia macrodontica:è dovuta da un’eccessiva grandezza dei denti con conseguente irregolarità di posizione degli elementi anteriori e dei canini.
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Sintostasia prometastodontica bimascellare: si verifica quando alla mesioposizione dei primi molari superiori si associa quella dei primi molari inferiori.
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Biprotusione totale: gli incisivi superiori e inferiori si presentano inclinati vestibolarmente.
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Anomalie in senso trasversale possono essere le seguenti:
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Mordex contractus superiore o cross-bite: consiste in una ristrettezza dell’arcata superiore rispetto a quella inferiore.
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Mordex contractus bimascellare: consiste in un avvicinamento delle due arcate verso la linea mediana.
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Mordex contractus monolaterale superiore destro: l’inversione del rapporto di articolazione è limitata dal lato superiore.
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Mordex contractus monolaterale superiore sinistro: il rapporto di articolazione è invertito nel solo lato superiore sinistro.
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Mordex contractus inferiore o disarticolazione: disarticolazione dell’arcata superiore rispetto a quella inferiore in seguito all’applicazione di dispositivi di espansione.
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Mordex contractus monolaterale destro: il rapporto di inversione di articolazione è limitato al lato inferiore destro.
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Mordex contractus monolaterale inferiore sinistro: il rapporto di inversione di articolazione è limitato al lato inferiore sinistro.
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Latero deviazionele arcate si trovano a occludere determinando una contrazione monolaterale inferiore e una contrazione monolaterale superiore dal lato opposto.
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Anomalie in senso verticale tra queste ritroviamo:
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Beanza verticale anteriore o open-bite: che possono a loro volta essere da intrusione superiore, nel caso in cui i denti anteriori superiori assumono una posizione troppo alta, inferiore, nel caso i denti anteriori inferiori si trovano troppo in basso, o entrambi i casi contemporaneamente.
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Mordex apertus: in questa malocclusione la beanza si estende anche agli elementi dentali laterali.
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Mordex copertus o profundus o tectus o deep-bite: l’anomalia è caratterizzata da una diminuzione di altezza della zona inferiore della faccia.
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Anomalie in senso antero-posteriore che si distinguono in:
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Biprotrusione anteriore: inclinazione vestibolare dei gruppi frontali superiori e inferiori.
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Retrusione inferiore anteriore: arretramento o inclinazione linguale del gruppo frontale inferiore.
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Protusione superiore anteriore: inclinazione dei denti anteriori superiori.
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Pseudo IIIa classe: inversione dell’articolato per l’incisivo inferiore si trova davanti a quello superiore.
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Neutrocclusione: i rapporti tra i molari sono dente su dente.
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IIa classe – Ia divisione: il primo molare superiore si trova sposta mesialmente di una cuspide rispetto a quello inferiore.
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Prosopoectasia da protrusione superiore totale: gli incisivi sono perpendicolari alle basi ossee.
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Prosopoectasia da retrusione inferiore totale: retrusione totale dell’arcata inferiore.
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IIa classe monolaterale destra:l’inversione dei rapporti di combaciamento mesio-distali dei primi molari riguarda la sola emiarcata destra.
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IIa classe monolaterale sinistra: l’inversione dei rapporti di combaciamento mesio-distali dei primi molari riguarda la sola emiarcata sinistra.
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IIa classe – IIa divisione I° tipo: il rapporto dei molari è in seconda classe e gli incisivi superiori sovraoccludono eccessivamente quelli inferiori.
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IIa classe – IIa divisione II° tipo: è provocata da una mesioposizione dei primi molari superiori.
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IIa classe di Maj: presenta una minore altezza della regione inferiore della faccia e del labbro inferiore.
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IIIa classe:il primo molare inferiore sovrasta mesialmente il primo molare superiore di più di mezza cuspide e gli incisivi inferiori risultano essere in posizione più vestibolarizzata rispetto ai superiori.
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IIIa classe monolaterale destra: i rapporti di IIIa classe riguardano i molari della sola emiarcata destra.
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IIIa classe monolaterale sinistra: i rapporti di IIIa classe riguardano i molari della sola emiarcata sinistra.