Difetti legati al processo di polimerizzazione
Come ogni metodo utilizzato dagli umani occorre valutare anche i difetti che si riscontrano sul prodotto finito legati ai procedimenti utilizzati in laboratorio. Quali sono i principali difetti che possiamo riscontrare sulle resine acriliche termopolimerizzate?
Principalmente si distinguono tre tipi di imperfezioni:
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porosità: queste possono essere determinate principalmente da:
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Ebollizione del monomero: quasta porosità dipende da un aumento elevato e repentino della temperatura di polimerizzazione che determina l’evaporazione del monomero non ancora polimerizzato. Ciò determina la formazione di piccole bolle sferiche che si vanno a localizzare nelle parti dove è presente un maggiore spessore.
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Non omogenea miscelazione tra polimero e monomero: sono delle porosità che dipendono da una scorretta miscela liquido- polvere della resina e l’impiego troppo anticipato del miscuglio. Di solito infatti il miscuglio viene utilizzato prima di raggiungere un opportuno miscuglio pastoso. Questo comporta in alcuni punti un aumento del contenuto di monomero quindi una formazione di lacune di forma irregolare.
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Insufficiente massa e pressione: se nello stampo viene inserita una quantità insufficente di resina e sottoposta a una pressione non adeguata, e addirittura inferiore a quella necessaria, provoca la mancanza di materiale nel riempimento della forma. Questo provoca porosità e bolle di media grandezza.
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screpolature e decolorazioni: per screpolature si intendono delle piccole crepe che sono presenti nella superficie della resina e possono rendersi evidenti nella rifinitura della protesi a discapito anche del colore. Per evitare questo si consiglia l’utilizzo di apparecchiature che riducono al minimo la produzione di calore dovuto all’attrito.
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presenza di monomero residuo: se il processo di polimerizzazione non riesce ad interessare tutte le molecole di monomero, quello residuo non polarizzato provoca un’infiammazione nei tessuti orali con i quali la protesi viene a contatto.