Resine e materiali a base di resine
Oltre che con il gesso i modelli possono essere realizzati con resine di tipo: acriliche, poliestere ed epossidiche.
Quale delle tre resine viene comunemente usata?
Le prime due non sono molto utilizzate a causa del fatto che presentano un’elevata concentrazione di presa pertanto non possono essere utilizzate per modelli precisi.
La resina epossidica sono utilizzate per realizzare singoli monconi di un impronta completa.
L’impiego di questa resina si limita però alla sua compatibilità con gli altri materiali da impronta. Mentre possono essere utilizzati con elastomeri bisogna applicare delle precauzioni, come degli opportuni strati isolanti, quando si lavora con gomme al polisolfuro.
Non possono essere utilizzati con materiali come idrocolloidi perchè l’acqua in esse contenuta ne impedisce la polimerizzazione. Il suo riempimento può essere formato da silice o alluminio. In commercio è possibile trovarli sotto forma di due componenti:
1. componente formato dalla resina epossidica più il riempitivo
2. componente formato da un attivatore contenente una poliamina. Vengono fornite in un apposito miscelatore che conta due cartucce separate e predosate che contengono i componenti.
La miscelazione delle due componenti avviene in maniera automatica e richiede 15 minuti. I monconi che sono realizzati con resina epossidica presentano una consistenza molto più dura e una resistenza maggiore rispetto a quella dei gessi extraduri. Però una protesi eseguita su un modello di resina sottodimensionato si adatta meno bene nella bocca del paziente rispetto a quello sovradimensionato eseguito in gesso. Proprio per questo ultimo motivo si preferisce utilizzare gessi di tipo IV per la costruzione di monconi.